Secondo stop consecutivo per la Vibonese, sconfitta nel turno infrasettimanale dal Matera

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pippo caffo

pippo caffoPartita decisa nella ripresa grazie al gol del capitano lucano Iannini e primo stop al Luigi Razza per gli uomini di Costantino.

L’artefice del miracolo Vibonese, il condottiero dei rossoblù della Costa degli Dei, è sicuramente lui: il vulcanico Pippo Caffo, proprietario, tra l’altro, della storica azienda “Vecchio Amaro del Capo”, conosciuto soprattutto per essere il digestivo preferito da moltissimi personaggi del mondo del pallone nostrano, tra cui Mihajlovic, al quale lo stesso Presidente è solito omaggiare con bottiglie spedite direttamente a domicilio. Catanese di nascita, ma calabrese d’adozione, è stato protagonista della straordinaria cavalcata per riportare il club nel calcio che conta: danilo beccaria“Appena abbiamo saputo del ripescaggio in Lega Pro – ha dichiarato ai colleghi del sito gianlucadimarzio.com in una simpaticissima intervista – ci siamo messi sotto a lavorare duro con il direttore generale Danilo beccaria ed il Ds Battaglia per allestire una rosa quanto più competitiva possibile. Un grazie va anche alla sponsorizzazione annuale Probet, colosso di scommesse sportive tutto italiano che sarà il main sponsor della Vibonese per tutta la stagione.

Perfetto mix tra giovani di belle speranze ed esperti della categoria, di comune accordo anche con il mister”. Per il numero uno della società, l’aspetto tecnico conta fino ad un certo punto. Sono i valori umani, dentro e fuori dal campo, che fanno la differenza: “Ho la nomea di porre dei veti sull’acquisto di determinati calciatori. Voglio uomini, prima che professionisti. Per me sono fondamentali i comportamenti. Molti non sono venuti poi a Vibo, perché magari certe situazioni extracalcistiche non mi piacevano. Così ho evitato problemi. Anche l’ambiente è importante per fare bene. Qui c’è voglia di stupire e per far questo non bisogna creare squilibri e remare tutti nella stessa direzione, mantenendo un profilo di spessore umano notevole”.

E sul suo amore per questa terra: “Sono 60 anni che vivo in Calabria ed ho preso la Vibonese perché ha gli stessi colori del Catania, che tifo fin da bambino. Il rosso ed il blù mi fanno battere il cuore”. Non sta nella pelle, infatti, in vista del match contro la squadra della sua città: “Non potete immaginare l’emozione che vivrò in quella occasione. Io con i miei ragazzi in campo ad affrontare la compagine etnea e per giunta al Massimino. Sarà una partita d’altri tempi per me!”. Famosissimo anche per le sue trasferte in pullman con la squadra e per le sue performance scaramantiche che non passano di certo inosservate: “La domenica sono solito utilizzare gli stessi abiti, ovvio finchè le cose vanno bene. Poi ripercorro lo stesso itinerario per arrivare allo stadio”.

Insomma, un personaggio a tutto tondo, di quelli che, però, fanno bene al calcio, ancora romantico e con le idee chiare, come ad esempio, quelle sugli esoneri: “Non ci credo. Ho mandato via due allenatori e sono retrocesso due volte. Ora non succederà più. Il mister può lavorare tranquillo!”.