Il Cyberbullismo e l’utilizzo dei social in modo corretto

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Cyberbullismo

Circa il 34% degli studenti italiani riferisce di essere stato vittima di episodi di cyber bullismo

Un dato ancora più preoccupante riguarda l’omertà riscontrata in questo delicatissimo ambito: ben il 62% degli studenti del nostro Paese, infatti, ammette che, nel caso succedesse, non riferirebbe mai ai genitori di essere stati coinvolti in atti di bullismo digitale

E’ molto importante, dunque, prestare particolare attenzione all’utilizzo che i nostri figli fanno di internet e, soprattutto, dei social networks, tanto amati dai ragazzi ma, potenzialmente, terreno fertile per haters e persone malintenzionate.

Bisogna precisare che quasi tutti le piattaforme social hanno comunicato ufficialmente su come si stiano organizzando per combattere il fenomeno del cyberbullismo

Instagram

Instagram è in assoluto uno dei social networks più “bersagliati” da episodi di cyberbullismo; basato quasi esclusivamente sull’immagine, Instagram offre ai bulli un modo semplice per criticare anonimamente gli utenti nei commenti o nei messaggi diretti.

Ditch the Label, ha fornito un’analisi piuttosto agghiacciante sul fenomeno in questione, evidenziando il fatto che una persona su 5 tra i 12 e i 20 anni ha sperimentato almeno un episodio di bullismo digitale su questa piattaforma. Anche le celebrità non sono immuni da questo fenomeno; l’attrice Kelly Marie Tran, star dell’ultimo film di Star Wars, ha recentemente chiuso il suo account Instagram dopo continue violenze verbali razziste e sessiste.

Facebook

Indubbiamente il social network più famoso al mondo, Facebook è una piattaforma di condivisione in continua crescita, purtroppo non solo dal punto di vista tecnico e dell’innovazione ma anche per il numero degli atti di cyberbullismo su utenti adolescenti. Secondo recenti studi, esistono vari modi per perpetrare l’odio su Facebook nei confronti dei ragazzi più giovani; tra i più utilizzati troviamo :

  • Messaggi privati che implicano commenti o minacce sprezzanti
  • Commenti pubblici all’interno di profili, pagine o post
  • Condivisione di immagini o video sensibili o poco lusinghieri della vittima prescelta
  • Pubblicazione di immagini o video espliciti sul profilo o sulla pagina della vittima
  • Pagine o gruppi istituiti allo scopo di tormentare una o più vittime

Snapchat

La condivisione temporanea di foto e video di Snapchat continua a fomentare il fenomeno del cyberbullismo tra i giovani. Sebbene questo social preveda la pubblicazione di contenuti video temporanei, è comunque vero che dà la possibilità ai contatti collegati di salvare tali contenuti. 

Recentemente Snapchat ha intensificato i suoi sforzi per cercare di impedire agli utenti di abusare dell’app per pubblicare video inappropriati e offensivi.

WhatsApp WhatsApp consente agli utenti di inviare messaggi di testo e messaggi vocali, effettuare chiamate vocali e video e condividere immagini o documenti. Per gli adolescenti, WhatsApp è considerato un modo “più sicuro” per chattare direttamente con i loro amici senza incorrere in episodi di cyberbullsimo. Tuttavia, la recente esplosione di fenomeni come quello della “Blue Whale” che ha addirittura portato al suicidio di molti ragazzi non ancora maggiorenni, ha scatenato molte polemiche relative alla sicurezza spesso fallace di questa app di comunicazione.