Ferrari: dai sogni di gloria all’incubo fallimento

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ferrariChe quest’anno la Ferrari sia la macchina più forte nel circus della F1 è opinione diffusa tra gli addetti ai lavori.

Nonostante ciò, dopo il GP di Singapore, Lewis Hamilton precede in classifica Sebastian Vettel di ben 40 punti. Un distacco importante, frutto di alcune strategie di gara sbagliate e di alcuni errori del tedesco che, purtroppo per i tifosi ferraristi, a fine stagione potrebbero costare carissimi. Discorso analogo vale anche per la classifica costruttori, in cui la Mercedes è in vantaggio sul team di Maranello di ben 37 punti.

Quando mancano 6 gare alla conclusione del campionato il distacco è sicuramente importante ma, nel caso in cui il tedesco vincesse tutte le gare rimanenti, riuscirebbe egualmente a riportare il titolo in Italia dopo 11 anni di digiuno. L’ultimo campione del mondo a bordo di una Ferrari è stato proprio l’attuale pilota della rossa, il finlandese Kimi Raikkonen, prossimo all’addio e sicuro di un posto in Alfa Romeo Sauber il prossimo anno.

Dopo Singapore, grazie in parte alla buona sorte dell’inglese (a Baku e nelle qualifiche di Spa) ma grazie, soprattutto, al suo talento, il titolo mondiale sembra essere indirizzato nuovamente verso la Mercedes.

Lewis Hamilton

Lewis Hamilton sta volando: non è un semplice modo di dire, le sue prestazioni sono fuori dal comune, da vero fenomeno. Al 20 di settembre il pilota inglese è il favorito assoluto dei bookmaker per la vittoria finale del campionato. Il suo trionfo, infatti, è quotato soltanto a 1,24 volte la posta, mentre la vittoria di Sebastian Vettel è quotata a 4,50. Se negli anni passati l’opinione generale era che la sua vettura fosse decisamente superiore a quelle degli avversari, quest’anno il pilota britannico sta dimostrando al mondo di che pasta è fatto.

Dopo un avvio difficile, con la mini fuga di Vettel che, ad inizio campionato, sembrava poter dare uno strappo decisivo al campionato, il campione inglese ha cambiato marcia ed è entrato in modalità “The Hammer”, per poi restarci. L’impressione è che Mercedes e Ferrari, quantomeno sulla carta, quest’anno si equivalgano e sia Hamilton a fare la differenza: il giro con cui si è guadagnato la pole position a Singapore ne è la dimostrazione.

Si è trattato di un giro perfetto, da fenomeno vero, che ha mandato in confusione la Ferrari, incapace di reagire anche in gara a causa di una strategia che non ha pagato i dividendi sperati. Il pilota inglese è stato bravo a sfruttare tutti gli errori del diretto rivale e, con la vittoria di Monza, ha dato una bella “mazzata” al campionato. Con ogni probabilità questo è il miglior Hamilton di sempre e sarà difficile da battere. Ma nulla è perduto. I tifosi della Ferrari possono ancora sperare che negli ultimi GP, Vettel riesca a tornare quello di inizio campionato.

Sebastian Vettel

Il pilota tedesco, probabilmente, sta vivendo una crisi di fiducia nei suoi mezzi e a risentirne sono i risultati sportivi. Tutto sembra essere iniziato al 52esimo giro della sua gara di casa, all’Hockenheimring. Il ferrarista, sino a quel momento in testa alla gara, a causa della pioggia che iniziava a bagnare il circuito, ha perso il controllo della sua vettura finendo a muro. In un sol colpo ha gettato al vento il lavoro di tutto il weekend e, soprattutto, 25 punti valenti per il mondiale.

Un altro snodo cruciale è stato sicuramente il GP di Monza. Nonostante le qualifiche avessero sorriso alle Rosse, con la pole position di Raikkonen ed il secondo posto di Vettel, il pilota tedesco è riuscito ad ottenere soltanto un quarto posto dopo un contatto al via proprio con Hamilton. Purtroppo, il quattro volte campione del mondo non sembra attraversare un periodo brillantissimo. Urge, in primis, un cambio di atteggiamento. Il tedesco nelle ultime uscite è sembrato troppo remissivo e quasi rassegnato. Sta subendo troppo la pressione e la personalità dell’inglese che, come detto, è nella miglior stagione della sua carriera.

Il campionato, tuttavia, è ancora lungo: i punti a disposizione sono 150 e le prossime corse saranno determinanti. La speranza dei ferraristi è che Vettel sappia rialzare la china e riesca finalmente a riportare il titolo a casa dopo 11 anni.

L’importanza dei compagni di scuderia: Bottas e Raikkonen

Mai come quest’anno un ruolo cruciale nell’assegnazione del titolo mondiale potrebbero averlo giocato i compagni di scuderia dei due principali pretendenti alla vittoria: i finlandesi Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas. Nonostante al momento Kimi preceda il connazionale nella classifica del campionato piloti, l’impressione è che Bottas, nel complesso, abbia inciso maggiormente. Accusato da più fronti, e più di una volta, di essere “un maggiordomo”, Valtteri è stato fondamentale nella lotta mondiale. In più di un’occasione – da ultimo a Monza – è stato sacrificato da Mercedes per rallentare le Ferrari e, spesso, è riuscito nel suo intento.

Il tutto non disdegnando contatti al limite della legalità che hanno causato non poche polemiche. Kimi, nonostante abbia sempre rispettato gli ordini di scuderia in gara, si è dimostrato meno duro nel corpo a corpo con gli avversari, ed ha inciso meno sulla classifica generale. I tifosi si attendono un impegno maggiore anche da parte sua.

La speranza di tutti i ferraristi è che negli ultimi GP la Ferrari e Vettel possano trovare quella cattiveria e quella determinazione che sono mancate nei momenti cruciali. Il campionato volge al termine e non c’è più spazio per errori: ogni punto sarà fondamentale ed ogni corsa una battaglia da vincere.