Grecia: i rischi con la guerra in Ucraina

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partenone

Quando si parla di guerra e Grecia, la nostra ambizione sarebbe quella di ricondurre ogni tema all’epoca classica, confinato sui libri di scuola

E invece, nostro malgrado, ci troviamo a parlare degli effetti economici e politici dell’invasione russa dell’Ucraina sulla Grecia. Una guerra che potrebbe avere conseguente inevitabilmente importanti, e forse storiche, anche a livello globale.

Il turismo in Grecia

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha una serie di gravi ripercussioni in due aree dell’economia e dello status politico della Grecia che sembrano non essere collegate, ma che in realtà potrebbero determinare un profondo mutamento del Paese.

Innanzitutto, il sostegno della Grecia alle sanzioni UE contro la Russia ha portato alla sostanziale cancellazione del turismo russo nella penisola ellenica.

E non si tratta di numeri marginali: la Grecia ha goduto del flusso turistico di quasi 600.000 viaggiatori russi nel 2019, con una spesa di oltre 400 milioni di euro. Per quest’anno la Grecia se ne attendeva poco più della metà, principalmente nei resort.

Ebbene, è evidente che i russi non si recheranno in Grecia, preferendo probabilmente dirottare le loro destinazioni verso Egitto, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Vietnam.

Uno sguardo alla Turchia

C’è però un secondo aspetto che potrebbe essere determinante per la Grecia e, a sostenerlo, è una parte del mondo politico ellenico, preoccupato che l’invasione unilaterale della Russia in Ucraina possa in qualche modo incoraggiare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a emulare questa aggressione, con la finalità di riconquistare le isole dell’Egeo orientale, che sono state assegnate alla Grecia in trattati internazionali tra il 1923 e il 1947.

Certo, per il momento si tratta di uno scenario marginale, ma Erdogan ha già chiesto ufficialmente l’annullamento di questi trattati, sostenendo che le isole (che comprendono Lesbo, Chios, Samos, Icaria, Lemnos e Samotracia) fanno parte della “Patria blu” della Turchia.

Da un punto di vista finanziario, queste isole sono vitali per la sopravvivenza economica continua della Turchia, poiché si trovano su enormi depositi di gas e petrolio.

Ora, dato che l’invasione di Cipro (Nord) da parte della Turchia nel 1974 non è mai stata contestata, e continua ancora oggi nella sedicente “Repubblica Turca di Cipro“, l’ansia del governo greco per un’invasione turca delle proprie isole, ispirata dall’invasione di Vladimir Putin in Ucraina, non è forse del tutto irragionevole.

In attesa dell’evoluzione dello scenario, la Grecia sta intanto ricevendo le prime migliaia di profughi ucraini e si è offerta di creare 50.000 posti di lavoro per i rifugiati nel settore dell’ospitalità, molti dei quali sarebbero molto probabilmente pontici, che hanno vissuto intorno alla zona del Mar Nero nell’Ucraina meridionale.

Anche se la maggior parte dei greci ha vissuto storicamente a Mariupol, sul Mar d’Azov, o nelle sue vicinanze, altri sono fuggiti dall’epurazione anticomunista seguita alla guerra civile greca del 1945-48 per vivere in Ucraina e in Crimea.