Avere denti bianchissimi: quali i rischi dei trattamenti sbiancanti?

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sbiancamento denti

I media propongono modelli estetici sempre più perfetti e il sorriso non fa eccezione: mostrare denti bianchi e luminosi è diventata un’esigenza sempre più sentita, tanto che le richieste di trattamenti sbiancanti sono aumentati di oltre il 400% negli ultimi 5 anni in Italia, più dei pur popolarissimi interventi estetici di lifting e liposuzione.

Oltre ai trattamenti sbiancanti professionali sono sempre più diffusi i prodotti fai-da-te, spesso rappresentati da kit con spazzolino, dentifricio sbiancante e “bite” a luce alogena per un’applicazione locale. Si trovano in farmacia, nei supermercati e su internet, ma siamo sicuri che siano innocui? Quali sono le implicazioni e i rischi per la salute di chi si sottopone a trattamenti casalinghi di sbiancamento dentale?

Va detto anzitutto che il sistema di controllo su farmaci e cosmetici in Italia è molto efficace ed è dunque pressoché impossibile acquistare in farmacia o qualsiasi altro negozio un prodotto sbiancante che esponga a rischi la nostra salute. E’ importante seguire le indicazioni di uso, ma nella maggioranza dei casi, un uso eccessivo di prodotto o un’esposizione prolungata alla lampada alogena del bite non comporta problemi in soggetti sani: è semplicemente inutile, visto che questi comportamenti non aumentano l’efficacia del trattamento.

Un discorso a parte meritano i prodotti abrasivi, ad esempio i dentifrici, che, come suggerisce la definizione, hanno la caratteristica di “grattare via” le macchie dallo smalto dentale: un’abrasione eccessiva e prolungata, ben oltre le disposizioni d’uso, può causare problemi, come un’elevata sensibilità dentinale. Un comune abrasivo consigliato su alcuni blog, per la sua azione e per il suo costo molto economico, è il bicarbonato di sodio: come tutti i rimedi “casalinghi”, se non si sa cosa si sta facendo, si rischia di far danni!

Possiamo quindi riassumere la questione dicendo che, se si seguono le indicazioni sulle confezioni e si acquistano i prodotti nei negozi, evitando i pasticci casalinghi se non si è sicuri delle possibili conseguenze, gli sbiancanti possono considerarsi sicuri. E quelli che acquistiamo su internet? Ecco, per quelli la musica cambia.

Nessuno vuole demonizzare internet, ovviamente, ma è importante considerare che questo canale ha dei controlli meno efficaci rispetto ai negozi fisici: la possibilità di comprare “prodotti miracolosi” a prezzi stracciati può indurre più di un’acquirente in tentazione. Inoltre è possibile accedere all’acquisto di prodotti assolutamente legali, ma destinati esclusivamente agli studi dentistici: in questo caso, la tentazione dell’acquirente è dettata dalla promessa di avere dei risultati molto più evidenti.

A differenza degli abrasivi, i prodotti sbiancanti hanno come principio attivo il perossido di idrogeno (la comune acqua ossigenata) o il perossido di carbammide, sostanze in grado di penetrare lo smalto e rimuovere le macchie dall’interno. Tali sostanze però devono essere maneggiate da un esperto perché il loro impiego non è privo di rischi, anche seri. Per questo motivo gli sbiancanti casalinghi hanno concentrazioni di principio attivo sensibilmente ridotte rispetto ai prodotti professionali, una differenza che si riflette inevitabilmente sull’efficacia sbiancante (il numero di gradi di colore che si possono guadagnare) e sulla sua rapidità.

Per avere il bianco come dal dentista, insomma, bisogna andare…dal dentista!
Per maggiori informazioni visitate il blog Denti Bianchi.